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I provvedimenti di reinserimento dell’assicurazione contro la disoccupazione devono avvicinarsi maggiormente al mercato del lavoro

Il Controllo federale delle finanze (CDF) ha sottoposto a verifica i provvedimenti di reinserimento professionale, giungendo alla conclusione che essi debbano essere inseriti maggiormente nel mercato del lavoro ordinario. Inoltre i programmi per l’occupazione temporanea dovrebbero essere riservati alle persone che rischiano di andare incontro a un lungo periodo di disoccupazio-ne.

Nel 2013 circa 34 800 persone in cerca d’impiego, ovvero un quinto dei disoccupati registrati, hanno frequentato i programmi per l’occupazione temporanea (POT) e i periodi di pratica professionale. All’assicurazione contro la disoccupazione questi provvedimenti di reinserimento sono costati circa 190 milioni di franchi.

Il CDF ha svolto la valutazione di due provvedimenti di reinserimento – periodo di pratica professionale e POT – che fanno parte degli undici provvedimenti inerenti al mercato del lavoro di cui dispone l’assicurazione contro la disoccupazione. La valutazione ha considerato l’attuazione e la sorveglianza di tali provvedimenti a livello federale così come in otto cantoni (Argovia, Berna, Ginevra, Lucerna, Svitto, San Gallo, Ticino e Vallese). Il CDF ha concluso la sua inchiesta realizzando dei sondaggi presso beneficiari dei provvedimenti di reinserimento, organizzazioni e strutture di accoglienza.

Due terzi dei partecipanti hanno di nuovo un lavoro, solo la metà di essi considera utile i POT

Il 65 per cento dei partecipanti ha trovato un posto di lavoro dopo aver seguito un POT, contro il 90 per cento dei praticanti. Questi tassi di reinserimento non sono direttamente paragonabili. Tuttavia, dalla valutazione dei partecipanti si rileva che l’80 per cento dei praticanti ha apprezzato il provvedimento. Per quanto riguarda i POT, due terzi dei partecipanti dei cantoni di Berna, Ginevra e Argovia reputano il programma utile. Negli altri cantoni solo la metà dei partecipanti si è espressa in modo positivo, in alcuni casi solo un terzo.

Obiettivi comunicati male, mancanza di attestati

Troppe volte coloro che partecipano a un POT dichiarano di non conoscere gli obiettivi del provvedimento. Il CDF ha inoltre constatato che un numero troppo elevato di persone in cerca d’impiego dopo aver frequentato un POT non riceve alcun attestato. Tali punti devono essere migliorati nell’ambito dei colloqui con i consulenti.

Questi aspetti dovrebbero essere corretti dai cantoni e dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Il CDF, inoltre, constata lacune nella sorveglianza riguardo ai collocamenti sul mercato del lavoro ordinario. È necessario osservare in modo più sistematico se questi ultimi entrano in concorrenza con l’economia privata.

Comunicato stampa

Informazioni:

Eric-Serge Jeannet, vicedirettore, tel. 058 463 11 11

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