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Il Controllo federale delle finanze pubblica il suo rapporto annuale 2020

La Delegazione delle finanze delle Camere federali e il Consiglio federale hanno preso atto del rapporto annuale del Controllo federale delle finanze (CDF). Oltre a garantire la vigilanza sulle misure adottate per arginare le conseguenze economiche della pandemia, il CDF rileva un forte aumento delle segnalazioni di whistleblowing nonché numerosi e preoccupanti ciber-rischi nelle infrastrutture critiche.

Sono disponibili i primi risultati delle verifiche del CDF nell’ambito delle infrastrutture critiche. Nel settore della vigilanza sui fornitori di servizi finanziari, il CDF osserva che le banche non rispettano pienamente l’obbligo di notificare i ciberincidenti alla FINMA e, di conseguenza, quest’ultima non dispone di informazioni sufficienti. Inoltre, molti esperti segnalano ciber-rischi nel sistema dei pagamenti interbancari. Per motivi legali, il CDF non ha potuto sottoporre a verifica le misure di protezione di questo sistema, il quale, a suo avviso, resta una black box nel sistema bancario svizzero.

Un altro esempio delle lacune riscontrate dal CDF nell’ambito informatico è la domotica nell’Amministrazione federale. Nello specifico, sono state rilevate carenze nell’automazione degli edifici, nell’infrastruttura, nell’interconnessione dei sistemi applicativi e nei sistemi di sicurezza. L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) ha riconosciuto le osservazioni formulate dal CDF e ha introdotto immediatamente misure correttive mirate.

La risposta federale alla crisi sanitaria è stata efficace, ma le sfide persistono

Le misure messe in atto per contrastare la pandemia sono state sottoposte a numerosi controlli nel 2020. Il rapporto annuale del CDF compendia i principali risultati di tali verifiche, segnatamente nell’ambito dei crediti garantiti da fideiussioni solidali e delle indennità per lavoro ridotto (ILR). Nel primo caso aumenta il numero di casi sospetti, mentre nel secondo si constata un elevato rischio di abuso, senza alcuna reale possibilità di controllo, a causa della definizione di una procedura sommaria per la concessione delle ILR da parte delle autorità.

La crisi è servita al CDF per sviluppare le sue analisi dei dati. Nel rispetto di severe condizioni legali, ha raccolto e analizzato in modo approfondito una quantità considerevole di informazioni sulle indennità versate nel corso della crisi pandemica. Ad oggi, il CDF è l’unico organo in Svizzera a disporre di una visione d’insieme sui dati relativi ai diversi programmi federali, grazie ai quali è possibile individuare eventuali doppi indennizzi. Le misure adottate per contrastare la pandemia continuano a essere sottoposte a verifiche e valutazioni anche nel corso del 2021.

Forte aumento delle segnalazioni dei denuncianti

Nel 2020 il CDF ha ricevuto 484 segnalazioni sul suo sistema di sicurezza per il whistleblowing, contro le 187 segnalazioni pervenute nel 2019. Questo sensibile aumento è dovuto perlopiù a segnalazioni relative alla crisi sanitaria e alle misure di aiuto messe in atto dalla Confederazione, in particolare in merito a sospetti di abuso per le ILR. Il CDF ha esaminato tutte le segnalazioni nell’ambito delle sue attività di verifica e, laddove necessario, le ha trasmesse alle autorità penali competenti.

Nel 2020, il CDF ha pubblicato 63 verifiche e valutazioni (2019: 49) e ha risposto a un centinaio di richieste da parte dei media. Su cinque domande di accesso ai rapporti di verifica ai sensi della legge sulla trasparenza, il CDF ha concesso l’accesso completo o parziale in quattro casi.

Alla fine del 2020 l’effettivo del CDF era di 129 collaboratori (117,3 FTE), mentre nel 2019 gli impiegati erano 119 (108,3 FTE). Nel 2020 le spese del CDF sono ammontate a 29,8 milioni di franchi e i ricavi hanno raggiunto quasi 1,3 milioni.

Informazioni:

Michel Huissoud, direttore del CDF, tel. 058 463 11 11
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